Benessere psicologico e nutrizione: gestire le emozioni a tavola

Tutti noi sappiamo che Comportamenti- Emozioni e Pensieri vanno a braccetto, e questa regola vale anche a tavola.

La scienza, soprattutto negli ultimi anni, ci evidenzia sempre di più come i comportamenti appresi come quello alimentare e le emozioni associate all’assunzione di cibo, interagiscano tra di loro e si influenzino reciprocamente. 

Molto spesso, una cattiva digestione delle emozioni porta infatti ad un comportamento alimentare disfunzionale che conduce a problemi come il sovrappeso oppure ad un rapporto conflittuale con il cibo e quindi un’assunzione non corretta di alimenti.

Per questi motivi è importante, per raggiungere una condizione di benessere psico-fisico, dedicare un’attenzione consapevole all’alimentazione poiché essa inevitabilmente influenzerà e sarà influenzata dai nostri pensieri.

Emozioni, credenze errate sul cibo e cattive abitudini alimentari hanno un’innegabile influenza sull’ago della bilancia.

Ma veniamo alla descrizione di quello che rappresenta il punto cardine della questione:

Che cosa e quanto devo mangiare?

Il carburante adatto ad ognuno di noi

Partendo dal presupposto che il nostro corpo funziona come una macchina e come tale si muova grazie al carburante, possiamo affermare che non tutte si muovono grazie allo stesso carburante. Oggi ci sono macchine diesel, a benzina e anche elettriche, ma cosa succede se cerchiamo di alimentare una macchina con un carburante sbagliato? Lei non funzionerà bene o in alcuni casi non funzionerà proprio.

Lo stesso accade dunque nel nostro corpo, ognuno di noi necessita di un “carburante” differente per affrontare al meglio la vita quotidiana e per sentirsi in forma durante tutta la giornata, con la grande differenza che nel nostro corpo possiamo immettere, oltre al “carburante” sbagliato, anche “carburante” in eccesso o in difetto, e ciò comporta non pochi guai.

In condizioni psicologiche disfunzionali, la dispercezione e la non corretta gestione delle emozioni porta spesso a incappare in un’alimentazione assolutamente non regolata.

I disturbi del comportamento alimentare (DCA)

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) o disturbi dell’alimentazione sono patologie caratterizzate da una alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo. Insorgono prevalentemente durante l’adolescenza e colpiscono soprattutto il sesso femminile. I comportamenti tipici di un disturbo dell’alimentazione sono: la diminuzione dell’introito di cibo, il digiuno, le crisi bulimiche (ingerire una notevole quantità di cibo in un breve lasso di tempo), il vomito per controllare il peso, l’uso di anoressizzanti, lassativi o diuretici allo scopo di controllare il peso, un’intensa attività fisica. Alcune persone possono ricorrere ad uno o più di questi comportamenti, ma ciò non vuol dire necessariamente che esse soffrano di un disturbo dell’alimentazione. Ci sono infatti dei criteri diagnostici ben precisi che chiariscono cosa debba intendersi come patologico e cosa invece non lo è.

I principali disturbi dell’alimentazione sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata (o binge eating disorder, BED); i manuali diagnostici, inoltre, descrivono anche altri disturbi correlati, come i disturbi della nutrizione (feeding disorders) e i disturbi alimentari sottosoglia, categoria utilizzata per descrivere quei pazienti che pur avendo un disturbo alimentare clinicamente significativo, non soddisfano i criteri per una diagnosi piena.

Soffrire di un disturbo dell’alimentazione sconvolge la vita di una persona e ne limita le sue capacità relazionali, lavorative e sociali. Per la persona che soffre di una disturbo dell’alimentazione tutto ruota attorno al cibo e alla paura di ingrassare. Cose che prima sembravano banali ora diventano difficili e motivo di ansia, come andare in pizzeria o al ristorante con gli amici, partecipare ad un compleanno o ad un matrimonio. Spesso i pensieri sul cibo assillano la persona anche quando non è a tavola, ad esempio a scuola o sul lavoro; terminare un compito può diventare molto difficile perché nella testa sembra che ci sia posto solo per i pensieri su cosa si “deve” mangiare, sulla paura di ingrassare o di avere una crisi bulimica.

Diventa a questo punto necessario un intervento assieme ad una figura specializzata nel recupero delle abitudini alimentari corrette come ad esempio il biologo nutrizionista.

Gli strumenti per ritrovare la serenità a tavola

Durante una visita nutrizionale vengono valutati i consumi e le abitudini alimentari attraverso un’indagine alimentare approfondita, viene analizzato in equipe lo stato di salute della persona sia dal punto di vista fisiologico che psicologico nonché lo stato di nutrizione attraverso misurazioni antropometriche, plicometriche e bioimpedenziometriche al fine di determinare i fabbisogni energetici e nutritivi.

Il Nutrizionista a questo punto, in collaborazione con la figura psicoterapeutica di riferimento, può redigere programmi di dimagrimento, di mantenimento e di aumento di peso.

Non solo disturbi alimentari!

Il nutrizionista, da solo o in equipe, è deputato anche ad eseguire un lavoro a scopo di prevenzione.

Può ad esempio fare educazione alimentare per una corretto stile di vita per bambini, adolescenti e adulti; offrire consigli nutrizionali per donne in gravidanza, allattamento e menopausa; può strutturare programmi alimentari per particolari condizioni patologiche diagnosticate (diabete, ipercolesterolemia, iperlipidemia, ipertensione, allergie, intolleranze) e infine dare consigli nutrizionali per sportivi di qualunque disciplina, sia a livello professionistico sia a livello amatoriale, al fine di ottenere un miglioramento della forma fisica e il raggiungimento della performance sportiva ai massimi livelli. Inoltre, nei casi in cui questo fosse necessario, verranno fornite indicazioni per il corretto inserimento nella dieta di alimenti speciali per lo sport e/o integratori alimentari.

Inoltre oltre a dare l’indicazione sul “come” e cosa mangiare, il nutrizionista è una voce esperta per mantenere il focus sul risultato, supporta il paziente nei momenti difficili e aiuta ad affrontare la difficile sfida del recupero del peso ideale o del dimagrimento.

Dott.ssa Simona Perseo

Biologa Nutrizionista presso Centro Itinera.

Dott.ssa Laura Angella

Psicologa e Psicoterapeuta presso Centro Itinera.