Autolesionismo: ferite del corpo, ferite dell’anima

L’autolesionismo può essere definito come un “danno deliberato e autoinflitto al proprio corpo senza intento suicidario e per scopi non socialmente accettati”. Esistono diversi tipi di autolesionismo, il più diffuso tra gli adolescenti è il cutting, letteralmente “incidere, tagliare”, che comporta il procurarsi intenzionalmente tagli sulla pelle…

Il disturbo d’ansia da separazione in infanzia e adolescenza

Abbiamo già trattato, nell’articolo sugli attacchi di panico nel bambino, il tema del disturbo d’ansia da separazione, che intendiamo qua approfondire in quanto disturbo abbastanza frequente in età infantile ma anche adolescenziale.
Il DSM V definisce il disturbo d’ansia da separazione come una paura o ansia eccessiva e inappropriata per la fase di sviluppo della persona che compare nei momenti di separazione dalle figure di riferimento, come ad esempio le proprie figure genitoriali.

Il disturbo d’ansia sociale: sintomi e trattamento

Il disturbo dell’ansia sociale o fobia sociale, è un disturbo psicologico caratterizzato da un’intensa e persistente paura di affrontare le situazioni sociali in cui si è esposti alla presenza e al giudizio altrui per il timore di apparire incapaci o ridicoli e di agire in modo inopportuno. Si tratta di un disturbo d’ansia causato dalla paura di essere giudicati negativamente in situazioni sociali o durante lo svolgimento di un’attività.

Attacco di panico – l’approccio Sistemico Relazionale

La psicoterapia sistemico-relazionale affronta le cause che sono alla base dell’attacco di panico determinando fenomeni psichici così violenti.
Il colloquio clinico aiuta il paziente a ricostruire la propria storia, le sue relazioni familiari. Questo per comprendere come la memoria ha stratificato gli eventi e ha collocato i traumi piccoli e grandi subiti nel tempo, trasformandoli in ricordi disturbanti. Nelle sedute il terapeuta insieme al paziente ricostruisce attraverso la sua narrazione la sua storia vitale, relazionale e familiare.
Ogni volta che si affronta un caso di attacco di panico è necessario che il lavoro terapeutico aiuti il paziente ad accedere alle proprie emozioni intrappolate nel proprio corpo permettendogli di gestirle.

Attacco di panico nel bambino: come affrontarlo insieme

Il Disturbo da attacchi di panico, così come descritto dal DSM V, ha un’incidenza prevalente nella popolazione adulta, ma anche in quella adolescenziale,.seppur con tassi inferiori.
Nei bambini sotto i quattordici anni il disturbo si presenta in forma più rara. Questo però non significa che i bambini, nel corso della loro infanzia, non possano sperimentare attacchi di panico.

Attacco di panico: cos’è e come funziona

“All’improvviso ho cominciato ad avvertire che mi mancava l’aria, mi sentivo irreale come se non fossi parte di ciò che stava accadendo, i pensieri si accavallavano e non riuscivo a concentrarmi, tutto appariva distaccato e il battito cardiaco aumentava. Ho cominciato ad aver paura che sarei impazzito, che avrei perso totalmente il controllo di me…”
Secondo il DSM5 l’attacco di panico è caratterizzato da un brusco aumento di intensa paura o disagio che raggiunge il picco in alcuni minuti (circa 10 min.), e durante il quale si manifestano sintomi aggressivi e incontrollabili.

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