Che cos’è l’ABC cognitivo? Vediamo di inquadrare questo concetto più facilmente attraverso due esempi di vita quotidiana.
È un sabato come altri, sono da poco passate le 20 e Francesca attende sotto casa che il suo fidanzato Marco passi a prenderla.
Si sono accordati proprio per le 8 di sera e, come suo solito, Francesca è scesa con qualche minuto di anticipo. “Avrà trovato traffico” si dice, quando alle 20.10 Marco ancora non è arrivato “In fondo il sabato sera è un momento in cui tutti escono per cena”. Man mano che i minuti passano però L’umore di Francesca si fa sempre più agitato, comincia a passeggiare nervosamente davanti al portone del suo palazzo e di tanto in tanto consulta pensierosa l’orologio sul cellulare. Arrivano le 20.20, ma Marco non solo non è ancora arrivato, ma non ha neppure fatto avere sue notizie. Francesca prova a chiamarlo, ma il telefono squilla a vuoto, chiama allora Federico, l’amico con cui Marco era stato per l’apritivo che le dice di averlo salutato poco dopo le 20. Sono le 20.30, Francesca chiama i genitori di Marco, per chiedere se fosse passato da casa, ma nulla neppure questa volta. A questo punto la paura che possa essere successo qualcosa, che Marco possa essere stato coinvolto in un incidente, prende il sopravvento. Al solo pensiero il suo cuore inizia a palpitare, il fiato si fa corto ed i pensieri confusi. Francesca chiama sia i carabinieri per chiedere loro se ci fosse stato qualche incidente, sia il pronto soccorso dell’ospedale per domandare se Marco fosse lì, ma non riceve alcuna conferma. A quel punto Francesca scoppia in lacrime, si sente smarrita e senza alternative quando ad un tratto la macchina di Marco fa capolino dall’angolo della strada. Appena lo vede Francesca scoppia in un pianto dirompente, felice e arrabbiata allo stesso tempo. Marco le racconterà di essere stato fermato da un posto di blocco della polizia e, per non tardare ulteriormente, aveva pensato a ripartire subito dopo il controllo, senza pensare di avvisarla del ritardo.
ABC cognitivo: la storia di Federica
In un’altra città, Federica sta vivendo la stessa situazione.
Sono le 20.30 e il suo fidanzato Alberto non è ancora arrivato all’appuntamento, fissato per le 20.00. Federica ha freddo, è ferma in strada da mezz’ora. Si sente presa in giro, “Alberto è un menefreghista, sicuramente sarà a bere e a divertirsi con i suoi amichetti, fregandosene di me che lo aspetto al freddo”. Si fa rossa in volto, le mani si stringono in un pugno vigoroso e i denti si serrano decisi. Ad un certo punto non resiste più, si volta, apre il portone del palazzo e torna in casa. Quando Alberto arriverà a prenderla, Federica non gli aprirà neppure il portone. Lui proverà a raccontargli del posto di blocco della polizia e che sapendola al freddo, ha ritenuto più giusto sbrigarsi che perdere tempo ad avvisarla. A nulla serviranno le giustificazioni, Federica buttato giù il citofono staccherà il cellulare per riaccenderlo soltanto la mattina successiva.
Francesca e Federica, Marco e Alberto, due coppie diverse, due storie diverse, due modi diversi di vivere le situazioni e le emozioni.
Potremmo andare avanti con altri esempi, al fine di mostrarvi come, a partire da una medesima situazione, noi tutti possiamo comportarci in maniera diversa. Questo accade a seconda di quali pensieri scaturiscono in noi tali accadimenti e di quali emozioni sperimentiamo.
La psicologia cognitiva, da sempre si interroga su quale sia il rapporto esistente tra eventi, pensieri ed emozioni e per comprendere e descrivere questo complesso sistema ha elaborato lo strumento dell’ABC cognitivo.
In questo articolo ci occuperemo proprio di approfondire tale strumento che ci consente di capire come, a partire da un evento che ci troviamo a vivere e dai pensieri che elaboriamo, possiamo vivere emozioni che differiscono da persona a persona
Che cos’è l’ABC cognitivo?
La psicoterapia cognitivo comportamentale prevede l’utilizzo di specifiche strategie e tecniche, che si inseriscono all’interno di protocolli di trattamento validati scientificamente. Esse vengono applicate dal terapeuta in funzione degli obiettivi concordati con il paziente.
L’ ABC cognitivo è una tecnica utile per aiutare il paziente a prendere coscienza di come si sviluppano i propri episodi emozionali, a partire da un evento che accade nel qui ed ora. La tecnica ABC non solo è uno schema teorico utile per concettualizzare le variabili fondamentali connesse alla condotta dell’individuo, ma è anche una procedura tramite la quale può essere concretamente attuata una valutazione, una formulazione del caso, una sua pianificazione, ed un trattamento.
Ma vediamo nello specifico di cosa si tratta, partendo da alcune citazioni che ne raccolgono il significato:
“Gli uomini non sono turbati dalle cose, ma dalle opinioni che essi hanno delle cose” (Epiteto)
“Se una cosa esterna ti tormenta, non soffri per quella cosa in sé, ma per il giudizio che hai su di essa. Ed è in tuo potere spazzar via subito quel giudizio” (Marco Aurelio)
“Non c’è niente di buono o di cattivo, è il pensiero che lo rende tale” (William Shakespeare)
Secondo il modello cognitivo non è la situazione di per sé a determinare ciò che le persone sentono, ma il modo in cui interpretano tale situazione. Sono i pensieri della persona, la sua percezione degli eventi che influenzano le emozioni e il comportamento. Nel modello cognitivo clinico, l’ ipotesi di Beck è che comune a tutti i disturbi psicologici sia il pensiero distorto o disfunzionale (che influenza l’umore e il comportamento del paziente). Il modello alla base dell’approccio cognitivo-comportamentale si oppone ad una visione “deterministica” delle emozioni e dei comportamenti umani: le situazioni che ognuno di noi vive, cioè, non determinano direttamente le nostre reazioni (emotive e/o comportamentali). Esiste un terzo elemento che agisce fortemente sulle nostre reazioni e cioè il pensiero.
ABC cognitivo: ma dove sta il problema?
Spesso le interpretazioni che diamo agli eventi non sono solo quelle che facciamo a livello razionale. Vi è mai capitato di ripensare ad una vostra reazione e sentire questa discrepanza? Ma come mai questo? Prima ancora di dare un “giudizio” positivo o negativo di un evento, nella nostra mente scattano dei pensieri cosiddetti “automatici” che sfuggono alla nostra consapevolezza poiché non sappiamo riconoscerli. Sono loro la vera “causa” delle emozioni negative e dei comportamenti disfunzionali che proviamo e/ o agiamo in risposta ad alcuni eventi.
Il modello che illustra l’ABC cognitivo può essere immaginato quindi come uno schema a tre colonne (A, B, e C appunto) dove ciascuna identifica uno specifico contenuto.
- A = evento attivante interno o esterno all’organismo (Activating event);
- B = sistema di convinzioni (Belief System);
- C = effetti dell’elaborazione cognitiva sul piano emotivo e comportamentale (Consequences)
I principi base dell’ABC cognitivo sono che:
– l’individuo reagisce principalmente alla rappresentazione cognitiva degli eventi più che agli eventi di per sé
- L’emozioni disfunzionali sono influenzate da modalità di pensiero irrazionale (non funzionale);
- è possibile identificare e codificare le principali modalità di pensiero irrazionale;
- per superare emozioni e comportamenti disfunzionali è possibile ricorrere a modalità di pensiero razionali;
- i metodi cognitivi possono essere costruttivamente integrati con metodi comportamentali
Convinzioni, pensieri ed emozioni
Nella spiegazione popolare dell’emozione è l’evento attivante che genera la conseguente reazione emotiva o comportamentale “mi ha fatto arrabbiare”, “mi ha fatto stare in ansia”. In ottica cognitiva l’evento attiva un sistema di convinzioni che genera conseguenti reazioni emotive e comportamentali “è arrivato in ritardo, ho pensato che gli fosse successo qualcosa e quindi mi sono sentita in ansia”.
Il sistema di convinzioni è costituito da pensieri irrazionali, rigidi ed estremi, in contraddizione con la realtà oggettiva, illogici e dannosi per il conseguimento del proprio benessere e dei propri scopi.
I pensieri razionali invece sono flessibili e non estremi, sono congruenti con la realtà oggettiva, sono logici e facilitano il conseguimento dei propri scopi e del proprio benessere.
Tale schema guida la terapia cognitiva, ed in base a tale schema può essere concretamente attuata una valutazione, una formulazione, una pianificazione e concettualizzazione del problema psicologico, ed un trattamento. Il merito del modello ABC cognitivo è di separare in modo preciso aspetti diversi della nostra esperienza in modo utile e pratico, ma non per questo superficiale. Le emozioni quindi non sono causate dagli eventi, non sono causate da altre persone. Il passato non è responsabile delle nostre emozioni, che rappresentano il sistema ottimale di risposta individuale agli stimoli ambientali e relazionali.
Obiettivi dell’ABC cognitivo
Gli individui tendono a voler cambiare soprattutto l’evento attivante tramite una soluzione pratica. La soluzione emotiva consiste nel trasformare la propria reazione emotiva all’evento, piuttosto che cercare di fuggire da esso o eliminarlo.
Il modello cognitivo non sostiene che bisogna cambiare solo le emozioni senza cercare di rendere migliori le situazioni di vita. Il modello cognitivo sostiene che è meglio mirare prima alla soluzione emotiva. Gli individui raggiungono in modo più efficace la soluzione pratica se sono meno disturbati emotivamente. (legge di Yerkes-Dodson, 1908)
Gli obiettivi dell’ABC cognitivo sono quindi quello di:
- trasformare le convinzioni irrazionali in razionali
- rendere il pensiero meno negativo
- interiorizzazione autoistruzioni e autoconvincimento attraverso il dialogo interno
- definire obiettivi realistici.
Dott.ssa Laura Angella
Psicologa e Psicoterapeuta presso Centro Itinera.
Dott. Jonathan Lisci
Psicologo e Psicoterapeuta presso Centro Itinera.